Neonati che non piangono mai e che trascorrono notte e giorno mangiando e dormendo esistono solo nelle fantasiose speranze dei neo-genitori.
Certo alcuni piccoli strillano meno di altri ma occorre mettere in conto che durante le prime due settimane di vita i neonati dedicano almeno 2 ore del proprio tempo a questa sonora attività, ore che raddoppiano intorno alle 6 settimane di vita. Il piccolo ha solo questo mezzo per comunicare e lo usa con il dovuto entusiasmo!
In ogni caso il pianto del neonato va affrontato perché nasconde sempre una richiesta e, a seconda delle diverse tonalità che i genitori impareranno via via ad interpretare, esprime esigenze differenti.
Offrire al piccolo il ciuccio, dell’acqua oppure una tisana tende solitamente a calmarlo, così come il cullarlo tenendolo in braccio cantando una ninna nanna. Attenzione però al giusto ritmo, che non deve essere troppo lento: i ricercatori hanno dimostrato che 600 oscillazioni al minuto con un’ampiezza di circa 10 cm sono la quantità più efficace per calmare il pianto del vostro bambino. Una soluzione valida potrebbe essere anche quella di adagiarlo a pancia in giù sulle vostre ginocchia e di parlargli dolcemente.
Inutile raccomandare di controllare che il pianto non dipenda dal pannolino bagnato o da indumenti eccessivamente stretti.
I piccoli soffrono le alte temperature quindi, se lo vedete sudato o accaldato, provvedete a scoprirlo e a rinfrescarlo. Se il pianto si presenta dopo il pasto può essere utile tenerlo in braccio lasciando che appoggi la testa sulla vostra spalla mentre voi lo picchiettate delicatamente sulla schiena per aiutarlo a digerire.
Prima della nanna serale un bagnetto tiepido è sicuramente rilassante e favorisce il sonno.
In ogni caso non abbiate paura di viziarlo e non trascurate il suo pianto: il piccino non piange per farvi un dispetto o per un capriccio ma chiede il vostro aiuto nell’unico modo che gli è consentito. Quindi armatevi di pazienza, non trasmettetegli nervosismo che servirebbe solo a peggiorare la situazione. Per consolarvi e darvi forza ricordate che in fondo si tratta di un’esperienza che dura solo pochi mesi e che forse, tra un po’ di anni, ricorderete con tenera nostalgia.