Dopo il quarto mese di vita l’alimentazione del bambino esclusivamente a base di latte non è più sufficiente, anche a causa della sua maggiore attività muscolare, perciò è in questo periodo che occorre iniziare lo svezzamento dei neonati. Far vivere al meglio il momento del pasto è importante per lo sviluppo psicologico e sensoriale del bambino, quindi lo svezzamento dei neonati va attuato con pazienza, in un momento in cui la madre non è stressata e il bambino non è malato.
Il cucchiaino deve essere di plastica, in quanto quello in metallo è troppo freddo per essere gradito al piccolo. Il piatto va scelto in materiale infrangibile e decorato con motivi colorati, mentre il bavaglino ideale è quello provvisto di maniche incorporate. Prima di iniziare lo svezzamento è bene cominciare ad abituare il bambino al cucchiaino utilizzandolo per somministrargli sorsi di acqua o tisane, lasciandone magari uno da tenere in mano alcuni secondi con cui giocare. Il primo pasto da sostituire è quello del mezzogiorno, introducendo nella dieta un nuovo cibo per volta e osservando se il bambino presenta reazioni indesiderate tipo diarrea o eruzioni cutanee.
Il primo cibo da introdurre può essere un purè di carota o di mela, ricordando che il sale non va aggiunto ai cibi dei neonati perché può danneggiare i reni, mentre lo zucchero è nocivo ai denti. Essendo il glutine potenzialmente allergizzante anche per i bambini non affetti da celiachia, la prima pappa completa ideale non deve contenere frumento, segale, orzo e avena, ma dovrebbe essere preparata con brodo vegetale, farina di riso, olio di oliva, omogeneizzato di carne e parmigiano grattugiato, introducendo sempre un alimento nuovo per volta.
La crema di riso però non è insostituibile: se non è gradita al bambino o gli provoca stitichezza può essere tranquillamente rimpiazzata da una pappa preparata con farine di mais o di tapioca, sicuramente gustose, sane e digeribili, sempre stemperate nel brodo vegetale e condite con olio e parmigiano. Soltanto dopo qualche settimana si può passare alle pappe realizzate con farine contenenti frumento, segale, orzo e avena e dopo un altro mese alla pastina condita con formaggino.